Perché D’Angelo Santa Caterina si chiama così?

Perché D’Angelo Santa Caterina si chiama così?

In di D'Angelo Santa Caterina

Vi siete mai chiesti perché D’Angelo Santa Caterina si chiami così? In quelle 3 parole si nasconde una storia che sfiora il secolo e che dice molto della nostra location.

Qui vi raccontiamo cosa collega una villa del vomero all’antica tradizione gastronomica partenopea.

Un nome così lungo non è facile da ricordare, quindi dietro quei 20 caratteri non ci sono strategie di marketing, ma solo passione. D’Angelo Santa Caterina è il nome che collega due pietre miliari della ristorazione partenopea: Villa D’Angelo e Mimì alla Ferrovia.

D’Angelo era il nome del famoso ristorante vomerese che fin dalla fine dell’800 ha preso per la gola i napoletani.

Attenzione: non parliamo di due secoli di allori. Villa D’Angelo nasce come una delle tante case in collina, magari a picco sul mare e un po’ fuori mano, che venivano usate come luogo di ristoro dai napoletani. Via Aniello Falcone alla fine dell’800 era poco più che campagna e ci si andava per ritemprarsi dallo stress cittadino.

Subito dopo si trasformò in un piccolo ristorante di cucina casereccia. Intanto il vomero si trasformava in un vero e proprio punto nodale della città e Villa D’Angelo divenne un luogo d’élite frequentato da vip dello spettacolo e della politica.

E Santa Caterina che c’entra? Il rimando è alla chiesa di Santa Caterina a Formiello nei pressi della stazione Garibaldi, a due passi dallo storico ristorante Mimì alla Ferrovia.

Mimì altri non era che Emilio Giugliano senior, che nel ’43 venuto a Napoli insieme alla moglie Ida, si inventò “ristoratore di guerra”, trasformando un piccolo ex teatrino di burattini, prima in una trattoria dalla cucina povera e poi nell’eccellenza della tradizione di Mimì alla Ferrovia.

Ida ed Emilio erano entrambi devoti parrocchiani di quella chiesa di Santa Caterina, detta “a formiello” in memoria dei “formali”, gli antichi acquedotti che partivano proprio nella zona di Porta Capuana..

E di fede deve essercene voluta parecchia per nel percorso che va dalla Napoli del Dopoguerra, all’acquisto da parte proprio dei Giugliano, di Villa D’Angelo, agli inizi del 2000.

D’Angelo Santa Caterina quindi non è un semplice nome: è il riassunto di una storia, che parla di tenacia, tradizioni e amore per Napoli; è un filo conduttore che mette insieme vomero e centro storico, due quartieri diversi, uniti dalla passione per l’eccellenza.

Di Mimì alla Ferrovia, D’Angelo conserva molte ricette sia nel menù di terra che di mare. A cambiare è qualche sfumatura. Nella cucina di D’Angelo Santa Caterina c’è la voglia di fondere la tradizione con le tecniche di preparazione più innovative, per rendere unico ogni evento.  Ma l’amore per quell’alchimia che trasforma pane raffermo e ortaggi nella magia del peperone ripieno alla Mimì: quello fa parte del nostro dna!

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